Minoru Miki Marimba Spiritual

 

Verso la fine del 1983 Minoru miki ricevette la commissione da parte di Keiko Abe per comporre un nuovo pezzo per marimba con tre percussionisti. L’anno successivo avrebbe avuto l’opportunità di suonare un nuovo pezzo con percussionisti olandesi (Amsterdam Percussion Group).


Miki aveva già composto “Time for Marimba” nel 1968 e il “Concerto per marimba e orchestra” nel 1969. Nel 1964 aveva fondato “Pro Musica Nipponia”, un gruppo che all’inizio era composto da diversi tipi di strumenti tradizionali giapponesi. Nei venti anni successivi lavorò duramente per comporre molti pezzi differenti per il gruppo e per produrli non solo in Giappone ma in tutto il mondo, cercando di realizzare nuove possibilità per questo stile musicale. Dal 1975 iniziò a comporre una serie di opere riguardanti la lunga storia del Giappone compresa tra il 5° e 19° secolo.

Quindi non aveva più composto per marimba fino al 1983.


Durante quell’anno decise di ritirarsi dal Pro Musica Nipponia per concentrarsi alla creazione di opere poiché sentiva che aveva completato l’obiettivo di espandere il repertorio per strumenti tradizionali giapponesi.


Quando Miki aveva completato la partitura vocale del primo atto della sua terza opera “Joruri” Keiko Abe le aveva chiesto di comporre questo nuovo pezzo per marimba: si presentava la rara opportunità di comporre un terzo pezzo per marimba. iniziò a pensare al pezzo nel giorno di Natale del 1983 e lo completò il 13 gennaio del 1984.


Il 1984 fu anche l’anno in cui molte persone morirono per fame in Africa. Come persona che aveva vissuto esperienze simili di sofferenza prima e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Miki non poteva rimanere in silenzio. Colse piuttosto l’occasione per esprimere la sua condoglianza e rabbia per quella situazione. Per questo compose la prima sezione lenta come un requiem statico e la seconda sezione veloce come una resurrezione vitale. Il titolo “Marimba Spiritual” venne concepito come espressione di un processo totale.


Molti esecutori e ascoltatori vennero incuriositi riguardo alla modalità presente nella prima sezione, sorprendendosi che il compositore fosse conscio o meno della combinazione di scale differenti. Sebbene Miki convenisse riguardo tali interpretazioni e analisi, insistette sul fatto che non aveva alcun modello specifico in mente mentre componeva e che piuttosto avesse lasciato la sua immaginazione libera di regnare sul materiale armonico e melodico.


Le sequenze ritmiche e melodiche vengono strettamente annotate in tutto il brano ma nelle parti dei tre percussionisti vengono indicate solo le altezze relative e le qualità sonore (nella prima parte strumenti a percussione di metallo e legno e nella seconda di pelle). c’è una certa libertà ma gli esecutori devono porre particolare attenzione al bilanciamento tra le varie sezioni. Le sequenze ritmiche della seconda parte sono state prese dal Festival dei Tamburi di Chichibu, area a nord-ovest di Tokio.


La durata approssimativa è di circa 14 minuti.   

   

La prima esecuzione assoluta venne tenuta il 18 marzo 1984 al Concertgebouw di Amsterdam con Keiko Abe e il Nieuwe Slagwerk Groep Amsterdam.

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Concerto dal vivo: maggio 2005

Massimo Pastore : marimba

Art Percussion Ensemble: Vanni Vespani, Silvia De Checchi, Daniele Scambia: percussioni